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A CAPACCIO PAESTUM È CRISI IDRICA IN PIENA ESTATE

Negli ultimi 3 anni né l’Amministrazione di Palumbo, né quella di Alfieri sono riuscite a risolvere definitivamente il problema. E intanto le segnalazioni di mancanza d’acqua si estendono anche ad altre zone del territorio comunale come Feudo, Cerro, Laura e Paestum.

Una zona a secco nonostante l’eccesso d’acqua. Una rete con tre bacini di adduzione tra Trentinara e il serbatoio del “Colle”, diverse sorgenti e un sistema obsoleto che fa acqua con una portata insufficiente, creando sprechi idrici di oltre il 30% e affanni sul territorio, in particolare durante il periodo estivo, quando la popolazione raddoppia. Questa è la storia che attanaglia Capaccio Paestum, e in particolare il Capoluogo collinare, da ormai almeno quattro decenni.

Il progetto dell’Amministrazione Alfieri

Il progetto complessivo è di circa 5 milioni di euro (da ottenere tramite mutuo alla cassa Depositi e Prestiti e in parte da finanziamenti regionali). Nel frattempo, per garantire un approvvigionamento idrico nei momenti di punta ai cittadini sono stati di recente avviati interventi per l’incremento della riserva idrica per l’abitato di Capaccio Capoluogo, con la realizzazione di un nuovo serbatoio idropotabile ed il collegamento dello stesso con l’attuale serbatoio. I lavori hanno previsto un investimento del Comune di circa 660.000.

La nota dell’opposizione

Firmata dai consiglieri di opposizione del Comune di Capaccio Paestum, Franco Longo, Italo Voza, Luca Sabatella e Vincenzo Sica in relazione agli interventi relativi al miglioramento del servizio idrico.

“Dopo la discussione sollevata a dicembre dello scorso anno dai consiglieri di minoranza e dal gruppo civico Adesso Capaccio Paestum, il Sindaco annunciava immediatamente un piano massiccio di interventi, già calendarizzato a detta della maggioranza. Ebbene questo piano, che per la mole dell’investimento e delle progettazioni, avrebbe dovuto essere secondo qualcuno il Piano Marshall dell’Acqua a Capaccio, garantendo risposte rapide e risolutive, sembra non dare risultati. Stando alle dichiarazioni rilasciate dal primo cittadino, la Regione avrebbe finanziato questo ambizioso progetto per un importo di circa cinque milioni di euro. Sciaguratamente la soluzione prospettata e promessa, che secondo il grande affabulatore era dietro l’angolo, oggi appare un miraggio o, forse, un aggiuntivo e vuoto proclama”.

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