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DIMISSIONI VOLONTARIE CON SPID – IDENTITÀ DIGITALE PER I SERVIZI DEL MINISTERO DEL LAVORO

Dal 15 novembre sarà necessario lo Spid, il sistema pubblico d’identità digitale, per accedere a tutti i servizi online del ministero del Lavoro (cliclavoro, dimissioni volontarie, ecc.). Lo Spid diventerà l’esclusivo strumento di autenticazione e, pertanto, non sarà più possibile accedere ai servizi digitali del Ministero utilizzando altre vie di autenticazione. Lo annuncia lo stesso Ministero del Lavoro nella circolare n.2721/2020. Attualmente, il Ministero del Lavoro utilizza un proprio sistema di credenziali per l’accesso ai vari servizi online e telematici, costituito da un user-ID più password che consente a cittadini, imprese, pubbliche amministrazioni e intermediari di usufruire direttamente dei servizi loro dedicati. Un esempio: il sistema delle comunicazioni obbligatorie sui rapporti di lavoro, il Co, operativo dal 2008 e negli anni innovato e razionalizzato su piattaforme tecnologiche di nuova generazione, fra cui cliclavoro (www.cliclavoro.gov.it) e sistema “dimissioni telematiche” (dal 2016), integrate anche con app mobili. Il passaggio all’unico sistema di autenticazione Spid doveva esserci all’inizio di quest’anno, per l’esattezza dal 15 marzo, ma è stato impedito dal sopraggiungere dell’emergenza Coronavirus.

Tuttavia, spiega il Ministero, proprio l’emergenza ha messo in luce l’esigenza di accelerare sulla trasformazione digitale dell’intero Paese e sulla possibilità di erogare servizi telematici accessibili ai più, come previsto anche dal recente DL n. 76/2020 (Decreto Semplificazioni) che all’art. 24 individua e stabilisce lo Spid come strumento idoneo a garantire un significativo livello di sicurezza perché “attesta gli attributi qualificati dell’utente, ivi compresi i dati relativi al possesso di abilitazioni o autorizzazioni richieste dalla legge ovvero stati, qualità personali e fatti contenuti in albi, elenchi o registri pubblici o comunque accertati da soggetti titolari di funzioni pubbliche, secondo le modalità stabilite da AgID con Linee guida”. Insomma, nel futuro basterà lo Spid per identificarsi in tutti i rapporti con la pubblica amministrazione: infatti, il citato Decreto Semplificazioni obbliga le pubbliche amministrazioni a dismettere le proprie credenziali di accesso ai servizi online dal 28 febbraio 2021, data a partire dalla quale lo Spid diventerà l’unico e solo strumento di accesso a tutti i servizi digitali.

Per quanto riguarda i servizi online offerti dal Ministero del Lavoro, a partire dal 15 novembre non sarà più possibile accedere utilizzando strumenti di autenticazione diversi (user-ID e password e Pin dell’Inps). Tale data, spiega il Ministero, è risultata congrua in considerazione delle attività già effettuate per il previsto avvio del 15 marzo, del fatto che tutti gli intermediari sono già in possesso di Spid (già unico strumento di accesso ai servizi offerti dall’Inps), del completamento delle attività di adeguamento tecnologico di alcuni sistemi informatici in uso ai servizi sociali e del tempo per l’adeguamento tecnologico necessario a consentire l’accesso tramite sistemi di autenticazione diversi per i Paesi stranieri.

Nicolangelo Di Stasi

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